sabato 6 aprile 2024

Via Filichito antico tratto della via Nolana

 

Esercizio di ricostruzione via Nolana anteriore al 79 d.C.


Come già evidenziato in un post di qualche anno fa circa la veridicità delle ipotesi illustrate nel saggio di S. De Caro e D. Giampaola "La circolazione stradale a Neapolis e nel suo territorio", 2008 raccolta nella collana "Palilia" n. 18 ("Stadtverkehr in der antiken Welt"), allorquando alcuni scavi fatti in via Filichito hanno portato alla luce il tracciato di una strada di epoca romana che gli studiosi identificano con la via Nolana, la stessa via Filichito potrebbe essere dunque identificata come un prolungamento della via Nolana in uso prima dell’eruzione di Pompei del 79 d.C.

Tale strada, partendo dalla Porta Furcillensis di Napoli, “doveva correre all’incirca lungo il tracciato della successiva strada delle Calabrie passante per Portici e Torre del Greco.”, per poi costeggiare il Vesuvio dal lato occidentale e risalire nell’area intorno alla Bullam.



Esercizio di ricostruzione via Nolana II sec d.C.

A seguito degli stravolgimenti dei luoghi provocato dal crollo del cono del Vesuvio sul lato occidentale, proprio nel 79 d.C., questo percorso fu abbandonato. 
Un nuovo percorso selciato fu poi tracciato nel II sec. d.C. da parte dell’imperatore Adriano Augusto (in tal caso rimangono i dubbi se poi questa strada passasse lungo l’asse Afragola-Acerra per raggiungere Nola, cfr F. Pratilli, Via Appia riconosciuta e descritta da Roma a Brindisi - 1745).

domenica 10 marzo 2024

Il primo abito della statua dell'Addolorata dono della Contessa Grimaldi

 

Cartolina comprata all'asta...

"Maria Addolorata e madre di tutti i cristiani, pregate per noi che ricorriamo a Voi" e ancora:

"A Tavernanova (Napoli), prostrato ai piedi di Maria SS. ho pregato per te".

E' il parroco Viscardi Menzione che fa opera pubblicitaria intorno agli anni '30 del secolo scorso.

Dalla foto, si vede che al bordo del vestito della statua si legge "DONO DELLA CONTESSA D. GRIMALDI".

Sul retro (cartolina affrancata), si legge "Si vende a cent.20 a vantaggio della costruenda chiesa dell'Addolorata in Tavernanova (Napoli)".

Almeno io non riesco a decodificare il mittente e il destinatario ma la località è certamente Robilante, in provincia di Cuneo.






A dimostrazione di una certa attitudine al crowdfunding del nostro parroco, in basso a sinistra della cartolina si legge ancora:

"Per schede, pagelle, fiorellini, Risveglio, invio di elemosine rivolgersi: Parr. Menzione Viscardi, Tavernanova (Napoli)".

Grandissimo!


E la contessa? Al momento punterei l'attenzione sulla contessa Doria Margherita Grimaldi, ramo nobiliare Ceva Grimaldi, famiglia nobile genovese presente in Casalnuovo fin dal XVI secolo.



venerdì 16 febbraio 2024

Una iconica veduta della Casalnuovo del XVII secolo...

 ...in una figurina raffigurante il sacerdote don Giuseppe Terracciano, morto in Napoli il 18 Aprile del 1668. Questo sacerdote era uno dei tanti religiosi morti in odore di santità nella Napoli di quegli anni che richiamavano, al momento della loro morte, una grande affluenza dei devoti intorno al loro corpo.

La piccola (e scarna) veduta di Casalnuovo che si presenta in alto a destra era l'icona per consentire alla massa popolare di individuare le origini di questa figura presbiteriale, attraverso l'identificazione di alcuni dettagli del paesaggio.



lunedì 15 gennaio 2024

Una grancia sul territorio arcoriano in una pergamena datata...

ASN - Monasteri Soppressi vol.1789 (pag. 56)

 ...datata a matita 23 Settembre 1081, indizione tertiadecima, che ci racconta di alcuni confini in essere nel territorio arcoriano.

In tale pergamena si menziona anche una grancia appartenuta al Monastero di S.Severino & Sossio in una parte di territorio intus arcora delimitata dai seguenti confini:

  1. riu de Silice in parte meridiana
  2. ipsa arcora in parte settentrionale
  3. via publica che viene dallo stesso riu de Silice e che va a Somma
  4. via che porta alla stessa arcora e che va alla parte meridiana
  5. territori che confinano con la via che porta al riu de Silice e con la via che viene da Arcora
In tali confini “vi è una grancia appartenente già al vostro monastero: con mura e grotte al suo interno e con ingressi che danno su tutte le sue pertinenze”.


Questo territorio, dunque, viene affidato da Giovanni Seniore del Castro de Soma al Monastero di SS.Severino & Sossio affinchè venga lavorato e usato per il pascolo.
Oltre alla grancia, nell’area sono presenti le chiese di S.Maria Amarcatara e di S. Grisanzio.

Potrebbe essere questa la naturale evoluzione dei possedimenti che originariamente erano di
Maria, nipote di Sergio I Duca di Napoli?

La datazione però potrebbe essere meno antica (di 38 anni!), in quanto la prof.ssa Rosaria Pilone la data al 12 Settembre del 1119 (cfr. M.R. Pilone “L'ANTICO INVENTARIO DELLE PERGAMENE DEL MONASTERO DEI SS. SEVERINO E SOSSIO” - 1999, vol. 3 nn. 1705, 1709 e vol. 1 n.250).

Sul giorno e mese ritengo che la pergamena sia autoesplicativa. Ovviamente, parliamo di una pergamena trascritta da una originale nei secoli a seguire. C'è da aggiungere che questa pergamena, in particolare, non è integralmente ripresa nel lavoro della Pilone.

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